Rettifica di Sogaer polemica autonoleggiatori

La Sogaer, a seguito dell’articolo sull’assegnazione degli spazi destinati ad attività di autonoleggio nell’aerostazione di Cagliari – Elmas apparso su “Il Giornale di Sardegna” il 27 ottobre scorso,  ritiene doveroso puntualizzare che il procedimento che ha condotto l’affidamento degli spazi è stato interamente governato dai principi di trasparenza, “par condicio” e massima apertura del mercato sanciti dal legislatore nazionale e comunitario.


Qui di seguito pubblichiamo interamente la nostra rettifica.

Con riferimento all’articolo apparso sul quotidiano Il Giornale di Sardegna del 27 ottobre scorso, la So.G.Aer. intende precisare che il procedimento che ha condotto all’affidamento degli spazi destinati all’attività di autonoleggio è stato interamente governato dai principi di trasparenza, “par condicio” e massima apertura del mercato sanciti dal legislatore nazionale e comunitario.

La So.G.Aer., quale concessionaria di un pubblico servizio, il cui capitale è detenuto per il 93,7%  dalla Camera di Commercio di Cagliari, è chiamata alla rigorosa osservanza delle norme dettate in materia di affidamenti pubblici.

In forza di quanto sopra, si è regolarmente provveduto ad avviare procedure ad evidenza pubblica per il subaffidamento di tutte le aree e i locali commerciali interni al sedime aeroportuale, ivi compresi quelli destinati alle imprese di autonoleggio.

Con particolare riferimento a questi ultimi,  la società di gestione dello scalo, a far data dal 28 febbraio 2003, ha avviato sei procedure di selezione ad evidenza pubblica che hanno condotto all’affidamento di dieci spazi in favore di altrettante imprese di autonoleggio, per la maggioranza sarde, tutt’ora operanti in aeroporto.

La condotta tenuta dalle imprese Avis, Hertz, Europcar, Win Rent e Maggiore è sempre stata espressione di una volontà tesa ad evitare quel sano e necessario confronto concorrenziale che ha connotato tutte le procedure di affidamento degli spazi commerciali aeroportuali.

Le citate imprese sono state le uniche a sentirsi danneggiate dall’indizione di aste pubbliche che, per definizione, tutelano e garantiscono l’interesse pubblico e dei concorrenti alla leale e corretta valutazione delle offerte.

I reiterati tentativi di aprire procedure negoziate in corso di gara, mediante missive analoghe nella forma e nella sostanza, inviate in qualità di “associate”, ovvero trasmesse attraverso l’ANIASA-FISE, sono evidente espressione del tentativo di sottrarsi al confronto con gli altri operatori del settore e di imporre le proprie condizioni economiche e contrattuali.

Appare opportuno rimarcare che l’associazione di categoria, non solo ha contribuito a turbare l’andamento del pubblico confronto, ma in palese contrasto con l’etica confindustriale, si è fatta portavoce di specifici interessi, disattendendo pesantemente il suo ruolo di rappresentante degli interessi più generali di un’intera categoria di professionisti.

Quanto espresso trova conferma nella circostanza che le imprese in parola, dopo aver reiteratamente sollecitato negoziazioni illegittime, in quanto richieste in corso di gara, hanno poi disatteso le trattative avviate dalla società di gestione per l’affidamento dei pochi spazi residui, trattative, queste ultime, previste e ammesse dalle norme dettate in materia di pubblici affidamenti.

Si consideri, inoltre, che la So.G.Aer. nel corso delle procedure di cui trattasi ha dapprima invitato, poi sollecitato, infine intimato alle imprese Avis, Hertz, Europcar, Win Rent e Maggiore all’immediato rilascio di quegli spazi che il giornalista del citato quotidiano definisce “gabbiotti tristi”, i quali tutt’oggi, pur in assenza di un titolo legittimante, sono dalle stesse utilizzati abusivamente nel più totale dispregio non solo delle più elementari regole della diligenza e della perizia richieste al professionista, ma anche in aperta violazione delle norme poste a tutela della sicurezza dei passeggeri e, più in generale, degli utenti aeroportuali. Va sottolineata la concomitanza di tali eventi con la trattativa avviata dalle imprese in argomento per l’acquisizione di un’area di parcheggio privata ubicata in un’area confinante con l’aerostazione.

Detta situazione ha condotto il gestore dell’aeroporto a denunciare il fatto all’autorità giudiziaria, chiedendo un sequestro che tutelasse il bene pubblico nelle more della definizione del giudizio ordinario.
Nel pronunciarsi sul punto, il giudice adito ha confermato integralmente la legittimità e la correttezza dell’operato della società di gestione,  limitandosi tuttavia a rinviare alla fase del merito l’adozione del provvedimento.

Considerando che la corretta amministrazione del bene pubblico concesso dallo Stato al gestore comprende l’allontanamento dalle aree di quei subconcessionari che delle stesse fanno un uso abusivo e che, operando all’interno dell’aerostazione senza regola alcuna, violano gravemente le regole del mercato, a danno degli altri operatori del settore, la So.G.Aer., ritenendo sussistano i presupposti dell’urgenza sottesi al rilascio del provvedimento, ha impugnato l’ordinanza di rigetto del sequestro ed è in attesa della decisione del giudice dell’impugnazione che, avendo certamente colto l’urgenza della domanda, ha fissato l’udienza per i primi di novembre.

In ogni caso, la procedura giudiziaria in atto riveste un ruolo marginale nel contesto di una vicenda che vede un ristretto numero di imprese imporre una posizione comune nelle delicate fasi di un’asta pubblica, attuando così una condotta che potrà essere oggetto di diversi e più approfonditi accertamenti.

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