“Giocattoli”, una mostra tra passato e presente

Un emozionante viaggio nel ‘pianeta infanzia’. Un passo a ritroso per i meno giovani, una scoperta delle tradizioni per i giovanissimi. Nei giorni scorsi, presso la Galleria Espositiva dell’Aeroporto di Cagliari-Elmas, è stata aperta al pubblico la mostra "Giocattoli". L’esposizione di circa 300 pezzi selezionati dalla collezione privata di Beppe Deplano è stata curata dall’Associazione Culturale "La Porta del Tempo".


Al ‘Mario Mameli’ è possibile ammirare varie tipologie di giocattoli del periodo che va dall’800 agli anni ’80: bambole, aerei, automobili, navi, animali, trenini, giochi di società e giocattoli industriali. Oggetti costruiti in Italia, Francia, Germania, Inghilterra, America, Cina e Giappone.

L’Aeroporto di Cagliari ospita al momento tre mostre in contemporanea, a dimostrazione dell’importanza per SOGAER del legame tra territorio, cultura e aeroporto. Significativi alcuni passaggi del catalogo della mostra che permettono di apprezzare l’esposizione già ospitata a Milano e Olbia.

Deplano si racconta e spiega: "…Il tarlo del collezionista si è insinuato subdolamente portandomi in giro per tutta l'Europa alla ricerca di pezzi sempre più rari e di difficile reperimento. Collezionare vecchi giocattoli vuol dire riunire pezzi che sono stati manipolati da mani infantili, pezzi segnati dal tempo con una patina che li rende vivi e pieni di fascino. Il collezionista, acquistando un giocattolo non compra soltanto un oggetto ma anche un pezzo della sua infanzia per la memoria di qualcosa una volta in suo possesso o per qualcosa che non ha mai avuto". "La mia infanzia - dichiara Beppe Deplano - è stata priva di giocattoli".

L’autore, nel bel catalogo arricchito dalle fotografie di Gianflorest Pani, continua: "Nel percorrere la via Manno rimasi affascinato dalla mitica vetrina del signor Bolla, il negozio di giocattoli più fornito e conosciuto della Cagliari di quegli anni. Mi fermai ad ammirare un trenino elettrico Rivarossi che correva sui binari, attraversando un percorso tortuoso con passaggi a livello che si abbassavano al suo arrivare. Persi la cognizione del tempo. Rientrai a casa a tarda sera, quando ormai i miei genitori disperati mi cercavano per tutto il quartiere della Marina. Ne presi tante ma non ho mai dimenticato quel trenino Rivarossi che poi, a distanza di 50 anni, sono riuscito ad acquistare. Non riesco a descrivere la felicità nell'ammirare quel giocattolo che è l'emblema della mia infanzia e la memoria storica di un mondo diverso".

La mostra rimarrà aperta fino al mese di febbraio e il libretto-catalogo "Giocattoli" (Zonza Editori) potrà essere acquistato presso la libreria al piano Partenze dell’aerostazione.

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